Salvatore Chiricò è l’unico produttore certificato di uova biologiche in Calabria.
Ma cosa sappiamo veramente del mondo delle galline, dei polli e delle uova?
Sappiamo che esistono questi animali… polli di cui mangiamo la carne… galline di cui mangiamo la carne e che “producono” le uova, alimento consumatissimo in grandi quantità da gran parte della popolazione.
Oltre questo, gran parte di ciò che concerne questo mondo è ignoto.
Pochi conoscono la realtà degli allevamenti intensivi di polli e galline.
E quasi nessuno sa che la quasi totalità delle galline vengono alimentate con mangimi OGM. Che la quasi totalità degli animali da allevamento è alimentata con mangimi OGM. Perché la quasi totalità dei mangimi per animali contiene elementi OGM.
Si tratta di qualcosa di enorme, su cui si dovrebbero sollevare barricate, ma che avviene sotto la cappa del silenzio e dell’ignoranza. Nei fatti gli OGM sono stati fatti entrare nella catena alimentare, pur essendo gran parte delle persone, in ogni parte del mondo, contraria agli OGM.
Salvatore Chiricò da sempre si muove controcorrente.
Sono persone come lui che rappresentano una forma di resistenza verso un meccanismo produttivo che sottomette la vita e il cibo ai grandi interessi economi delle corporation dell’alimentazione e dei semi. Corporation che sognano un mondo disumano e sterilizzato.
Di seguito l’intervista che ho fatto a Salvatore Chiricò.
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– Salvatore da quando ti occupi di uova biologiche?
Quasi cinque anni… ma dal punto di vista della partenza vera e proprio, con il confezionamento circa due anni. Dopo aver concluso l’ università mi sono occupato a tempo pieno dell’ azienda.
– Come sei arrivato a pensare di occuparti di uova biologiche?
Parlando con mio padre. Volevo occuparmi di terra, avviare un’azienda zootecnica e mio padre mi disse, “ perché non inizi con le galline?” e da li iniziai con 19 galline. Adesso utilizzo due ettari. In un ettaro si possono allevare 230 galline per non superare il limite di 170 kg azoto\ha ma anche per permettere alle galline di avere spazio per razzolare.
– Tu hai anche altri animali oltre le galline?
Si, pecore, conigli, maiali, anatre e oche. Ma a livello di vendita mi occupo solo di uova. Quello per cui sono in regola al cento per cento, per quanto riguarda la filiera, solo le uova. Gli altri animali li utilizzo io per consumo personale, o per darli ad amici,parenti.
– Quante galline hai?
Un buon numero. Considera che non è facile procurarsi galline biologiche. Chi se le fa, le tiene per se. Come le grandi aziende del nord, intendo i grandi allevamenti biologici. Producono le galline biologiche per loro stessi. In Calabria non ci sono pulcini biologici, non ce ne sono neanche al sud o se ce ne sono è difficilissimo trovarli.
– Che intendi per animali biologici?
Intendo tutti quelli nati da animali allevati con mangime biologico e nel rispetto delle normative comunitarie europee.
– Quindi la totalità dei pulcini da allevamento non è biologica perché è nata da animali a cui è stato dato mangime OGM?
Esattamente e non solo per questo motivo, anche perché vengono somministrati farmaci allopatici e non hanno libertà di movimento nel terreno da cui possono integrare la razione giornaliera.
– Cosa contraddistingue le galline biologiche rispetto alle altre galline?
La differenza tra l’allevamento convenzionale e quello biologico è che il biologico rispetta prima di tutto il BENESSERE ANIMALE cioè, esse sono libere di razzolare nel terreno alla ricerca di alimenti,ma soprattutto sono libere di esprimere i loro comportamenti naturali, ad esempio fare i bagni di sabbia. Inoltre cosa molto importante nell’allevamento biologico è vietato l’impiego di stimolanti. Sono previste 6 galline per metro quadro nel capannone dove li trascorreranno solo le ore notturne, mentre all’esterno quattro metri quadri per ogni gallina. A tutto questo va aggiunto che nella produzione biologica le galline non mangiano mangimi che contengono OGM o alimenti trattati con pesticidi. Per poter contraddistinguere le uova dei diversi allevamenti bisogna sapere che esistono quattro codici, quattro numeri. C’è lo 0 che è produzione biologica, il numero 1 che è all’aperto,il 2 a terra… sempre nel capannone, luce artificiale, una densità che sono nove – dieci galline a metro quadro, il 3 in gabbia.
– Come si riconoscono i mangimi che contengono OGM?
Guarda la questione è abbastanza semplice. Basta leggere il cartellino dove viene indicata la composizione del mangime. Sul cartellino puoi vedere come gli alimenti maggioritari sono OGM, soia e mais OGM, poi ce ne sono altre come farinaccio di grano duro, vitamine eventuali additivi promotori per la digestione.
– Ma è proprio scritto OGM?
Guarda tu… ( e mi porge un cartellino).. c’è l’asterisco che indica che è un prodotto OGM.
– Ma in ogni tipo di mangimi ci sono OGM?
Si in tutti. Anche perché la migliore fonte di proteine è la soia che oramai, è tutta OGM.
– E la soia biologica?
Il mangime che compro io è biologico ed ha un contenuto di proteine inferiore rispetto ai mangimi convenzionali poiché possono utilizzare la soia OGM. Nel mangime biologico la soia è presente, ma avendo un costo troppo elevato viene utilizzata in piccole quantità e viene sostituita da altre fonti proteiche alternative come ad esempio il favino e pisello.
– Ma tu dove compri questo mangime biologico?
Lo compro nel Lazio ed è certificato come mangime biologico.
– Stiamo parlando di qualcosa di enorme. La gente dice di non volere mangiare gli OGM e però se li trova nella catena alimentare.
È così. Mi è arrivato un libro l’altro giorno dove si parla proprio di quanta soia OGM mangiano gli europei senza saperlo, poiché nascosta in tutti i prodotti di origine animale.
– La gente in genere non sa nulla del mondo delle galline, parliamone….
Una distinzione fondamentale da fare è quella tra le galline da carne e le galline ovaiole. Le galline da carne producono meno uova e di dimensioni minore poiché selezionate per aumentare di peso. Inoltre sono più grasse, mangiano troppo, le galline ovaiola invece si mantiene più piccola. Le galline più sono grandi di età e meno producono. Infatti negli allevamenti intensivi dopo un anno, massimo un anno e mezzo vengono eliminate. Io le tengo due anni anche di più. Bisogna tenere anche conto che le galline a regime biologico producono meno rispetto alle galline di tipo convenzionale. In pratica su cento galline a regime convenzionale si possono raccogliere circa 80-90 uova al giorno. Tutto questo accade grazie al metodo di allevamento che stimola maggiormente la produzione di uova, mentre su cento galline allevate a regime biologico si possono accogliere circa 60-70 uova al giorno.
– In questo modo surrettizio si garantisce un traffico economico enorme per gli OGM.
Alcuni difensori degli OGM sostengono che non ci sono problemi per l’ essere umano. Comunque uno né parla male, altri né parlano bene…
– La verità è che gli OGM vanno semplicemente stroncati. Vuol dire mangiare meno carne? Uno dei problemi attuali è che la gente mangia troppa carne. Questo contribuisce ad ogni genere di malattia, oltre alla desertificazione della terra.
Il paradosso è che tante persone che combattono contro gli OGM non sanno che stanno mangiando un uovo, che proviene da galline nutrite con mangimi OGM.
– A meno che compri un pollo biologico
E chi lo compra un pollo biologico. Uno su cento? Quasi sempre la produzione animale non è biologica. Gran parte dei contadini danno da mangiare ai propri polli mangimi OGM. Magari integrandoli con orzo e avena che semina lui o che gli ha venduto un amico. Però la maggior parte dei contadini utilizza mangimi animali che contengono OGM.
– Quanto sta emergendo in questo discorso con te si sta garantendo ad un pugno di persone di stabilire ciò che gran parte degli animali mangiano. E quello che, se questo processo avanza, un giorno le persone mangeranno. Perché se tutta la soia un giorno sarà OGM, e se lo saranno anche gli altri prodotti, si dovrà mangiare solo OGM. Il contadino diventerà un impiegato delle multinazionali. Perché quando tutti i semi diventeranno semi manipolati geneticamente e brevettati , il contadino sarà qualcuno che lavora per le grandi corporation.
E’ proprio così.
– Quali sono invece gli elementi dei mangimi biologici?
Soia e mais NON OGM, grano duro, orzo, favino ( una sorta di fava, un legume come un pisello, è più piccolo e va bene per l’alimentazione animale), tutto integrato con il pascolo che rappresenta un arricchimento naturale della dieta, con integrazione di carotenoidi, vitamine, omega 3 che migliorano sotto il profilo nutrizionale il prodotto.
– Naturalmente il mangime biologico sarà più costoso….
Naturalmente. Un quintale di mangime normale costa intono ai 48 euro perché ogni sacchetto costa intorno ai 11-12 euro e sono quattro sacchetti; mentre quello biologico ogni sacchetto costa intorno ai 15 euro per un totale di 60 euro o anche più a quintale.
– Quindi tu ci perdi 12 euro a quintale…
Esattamente… può non sembrare tanto, ma considerato insieme a tutto il resto.
– Esistono due tipologie di uovo..”da consumo” e “da riproduzione”
Esatto. La differenza è che quello da riproduzione è fecondo, ovvero c’è stato un “rapporto” del gallo con la gallina, poiché in allevamento sono presenti i galli in rapporto al numero delle galline presenti.
– Significa che non tutte le uova sono frutto di un “rapporto sessuale”..
È così… la gallina non è come la vacca e la pecora che per fare il latte deve partorire. Alcune persone non sanno che la vacca produce il latte dopo aver partorito. Per fare le uova da consumo la gallina non ha bisogno del gallo, le produce da se. Le uova da cui nasceranno i pulcini richiedono invece la fecondazione.
– Tu mi hai detto che, gran parte delle galline e dei polli sono ibridi..
Si… ibridi, attenzione… non OGM. Vengono fatti incrociare determinate razze di polli e di galline per arrivare alla generazione di galline sempre più produttive, questo a discapito delle razze autoctone meno produttive.
– È qualcosa che è sempre avvenuta?
Una volta non era così; non solo per le galline, ma per gli animali da allevamento in generale. Pensiamo al maiale, una volta in Calabria esisteva solo il maiale Apulo-Calabrese chiamato “suino nero di Calabria” che ora è una razza pregiata, le sue caratteriste sono: avere più grasso e un accrescimento più lento rispetto ai maiali che vengono allevati ora. Il suino nero di calabria era la varietà originale, ora è diventato una specie protetta. Nel corso del tempo il grasso è stato sempre meno apprezzato dalle persone poiché abituate a consumare fettine sempre più magre.
– Significa che non solo una volta le razze erano diverse, ma, in relazione al discorso fatto prima, era diverso anche quello che mangiavano..
Proprio così… mio padre mi raccontava che, nel periodo delle castagne portavano i maiali per nutrirsi di queste, mentre nei rimanenti periodi si nutrivano al pascolo. Ben altra alimentazione rispetto ai mangimi ed altre sostanze che ricevono i maiali allevati in modo convenzionale.
– Tutto un altro mondo..
Tu sei mai andato in un allevamento di maiali?
– No…
I maiali vengono allevati nei capannoni composti da box non molto grandi,i quali hanno spazio ridotto di movimento e nessuna possibilità di pascolare in modo tale da farli aumentare di peso in breve tempo.
– Come può tutto questo non incidere sulla stessa qualità delle carni che mangiamo?
Te ne dico un’altra, a molti il pollo “nostrano” non piace. Io non li allevo nei capannoni ma bensì all’aperto. Cosa succede?? Il grasso entra nel muscolo e quindi non diventa dura ma bensì consistente anche perché impiega più tempo per l’accrescimento. Nel pollo di allevamento la carne è morbida perché vengono nutriti con un ‘alimentazione spinta per raggiungere il peso di macellazione in breve tempo, vengono somministrati una serie di apporti farmacologici e purtroppo è questa la tipologia di carne che gradisce la maggior parte della gente.
– Io credo che se le persone vedessero come si svolge la vita in un allevamento di polli, non riuscirebbe più a mangiarne. Ma, riguardo la contestata pratica di tagliare parte dei becchi delle galline?
È una pratica tuttora in uso. Viene attuata in quasi tutti gli allevamenti, specie negli allevamenti intensivi dove le galline possono essere spinte verso fenomeni di pica ( sarebbe quando vengono beccate le penne) o di cannibalismo. Naturalmente questo problema è presente per le condizioni di stress ( piccoli spazi, sovraffollamento, luci artificiali).
– Gran parte dei polli e delle galline che si trovano nelle macellerie, supermercati del catanzarese, soverato e limitrofi da dove arrivano?
La maggior parte non è locale e arriva da allevamenti intensivi.
– Esistono sostanze utilizzate per migliorare la produzione degli animali?
Si… quando ero all’università, durante i corsi di farmacologia e tossicologia studiai le modalità di azione dei cosiddetti “farmaci auxinici” vietati a norma di legge; sono farmaci che vengono utilizzati non per curare ma bensì per migliore la produzione
– Se già tantissima gente per profitto venderebbe la madre, io non oso immaginare a cosa si sarebbe capaci di fare per vendere più carne… ritornando alla tua attività… ci sono altri produttori certificati di uova biologiche in calabria?
Secondo le mie conoscenze in calabria sono l’unica azienda
– Quindi, potremmo dire che in calabria esiste un unico produttore biologico certificato di uova,ovvero tu. Questo però non vuol dire che non vi siano altre produzioni di uova che “sostanzialmente” siano biologiche. Ci sono piccoli contadini che, pur non avendo la certificazione biologica ufficiale producono uova tramite galline allevate all’aria aperta e con cibo naturale, no?
Guarda, qualcuno ci sarà, ma devo dirti che io ho dei dubbi, ma non perché pensi male di loro… è che, come hai visto la quasi totalità dei mangimi contengono OGM e quasi nessuno, credo, si procura quelli bio tranne qualcuno che utilizza cereali di produzione propria o della zona. Come si diceva anche prima, molti contadini, finiscono col dare alle galline, oltre a qualche vegetale di loro produzione, anche mangime OGM..certo si tratta comunque di galline che stanno all’aria aperta sempre meglio delle galline degli allevamenti intensivi. Ma possiamo parlare, in questi casi di uova biologiche? Non credo poiché non rispettano le norme imposte dal biologico.
– Tra l’altro le aziende che hanno in mano gli OGM sono le stesse aziende che hanno il monopolio della produzione e vendita di pesticidi
Esatto. Devi obbligatoriamente usare il prodotto fornito da loro, perché una volta utilizzati quella categoria di OGM puoi utilizzare solo determinate categorie di pesticidi, prodotti dagli stessi.
– L’ inganno è così evidente che ti chiedi, come è stato possibile che tantissimi contadini non abbiano voluto vedere.. Se ti vendo il pesticida e l’ OGM compatibili tra loro non dovrebbe scaturire la domanda che sia una trappola? Tornando al biologico… molti contestano i maggiori costi dei prodotti bio..
Io posso parlare per me, per produrre uova biologiche ho più costi rispetto gli allevamenti convenzionali,se calcoliamo che come detto precedentemente il mangime ha un costo più elevato e la produzione è inferiore.
– Quindi in pratica paghi di più e produci di meno?
Proprio così, inoltre esistono altri costi legati al bio.
– Io credo che per percorre una strada del genere una persona debba avere una tempra inesorabile contro tutto e contro tutti. Invece di agevolare chi fa scelte come la tua, sembra quasi, alle volte che si venga ostacolati. Tu meriti un grandissimo rispetto per quello che stai facendo. Ti auguro di continuare sempre su questa strada.
mah io ho delle galline, e effettivamente ho notato che qualunque rivenditore di mangimi locale vende solo mangimi che hanno indicaro in etichetta “soia/mais ogm”. Il rivenditore di turno, da parte sua, non nasconde ma anzi valorizza con il compratore il fatto che il prodotto sia ogm, perchè… in poche parole conferisce al prodotto un carattere “moderno”. E il periodo non è forse ancora finito in cui il contadino calabrese crede ciecamente alle magnifiche sorti e progressive della tecnica agricola che aumenta la produzione e minimizza il lavoro. alcune cose vorrei puntualizzare, soprattutto comunicando con coloro che non hanno dimestichezza con i polli, o con altri elementi dell’economia rurale: io generalmente non do da mangiare granaglie o mangimi composti con OGM, ma lascio che le galline mangino nell’area attorno al pollaio quello che meglio credono, e sicuramente loro hanno un maggior discernimento di noi bipedi su quello che è opportuno mangiare e cosa non lo è. Avendo la scelta fra nutrirsi dall’ambiente e dal mangime, generalmente scelgono la prima, a meno che l’ambiernte, per quanto esteso, non fornisca loro determinati microelementi che invece il mangime studiato in laboratorio fornisce (basta leggere la lista di elementi chimici aggiunti che è stampata sui pacchi di mangime). Se i polli pero stanno in spazi troppo piccoli, E/o in troppi assieme in spazi angusti, sviluppano dello stress sociale che puo loro far assumere abitudini alimentari anomale. ma non è poi affatto diverso da quel che accade fra gli esseri umani, con le nostre forme di aggressivita e alimentazione compulsiva.
Molto descrittivo articolo , amato che un sacco .
Ci sarà una parte 2? Maramures Grazie, buona giornata!