Medicina

BENIAMIN

Questa storia è un Viaggio.
E’ una storia lunga.
Vi chiedo di leggere entrambi le parti, dalla prima all’ultima riga, perché Viaggi come questi meritano di essere fatti.
Enza Papaleo la conobbi per il tramite di un’amica che mi consigliò di conoscerla perché aveva molto da dire sul campo della malattia e della guarigione. Ci confrontammo molto e un giorno decidemmo che le avrei fatto una intervista dove emergesse fino in fondo tutta l’intensità del suo percorso. E così feci. Raccolsi la sua storia, e poi l’assemblai nell’intervista che leggerete.
La storia di Enza è emblematica della malattia come percorso che viene da lontano. Non sempre è così. Non per tutti è così. Ma per Enza è stato così. Un contesto famigliare difficile, una infanzia e una giovinezza che hanno lasciato una ferita dentro. E poi la malattia tumorale. E da qui il brutale calvario delle cure ufficiali. Un passaggio sull’impatto che su di lei ebbe la chemio.. Leggi tutto …

Artes4

Vorrei che ci fosse un’attenzione infinita da parte di chiunque si approcciasse a quello che Sante racconta in questa testimonianza.
Sante per temperamento non ama condividere pubblicamente la sua vita, tanto più quanto appartiene a un percorso così intimo e doloroso quale quello che concerne la malattia. La malattia, nello specifico, della madre e della moglie. Leggi tutto …

temps

Maria Rosaria Bandini è una persona notevole. Lo dico con assoluta certezza, dopo averla conosciuta bene in questi anni. Maria Rosaria Bandini è una dottoressa pugliese di grande competenza scientifica. Nel suo percorso si imbatté nella terapia Di Bella, negli anni in cui il professore Luigi Di Bella era ancora vivo. Erano gli anni in cui stava per scoppiare “Il caso Di Bella”. La dottoressa Bandini riconobbe la razionalità profonda della terapia Di Bella, la studiò fino ad interiorizzarla, e divenne uno dei medici prescrittori di quel trattamento. La dottoressa Bandini visse nel 2004 un momento durissimo; quando venne implicata in una inchiesta e finì in carcere per 4 giorni. Nel corso degli anni quell’inchiesta andò sgonfiandosi. E del resto un mare di contraddizioni e forzature la caratterizzavano. Pochi ebbero all’epoca la pazienza di studiarsi davvero gli elementi surreali che caratterizzavano quella vicenda. E pochi la seguirono successivamente. E quindi, come tante volte accade nel nostro Paese (ma non solo), c’è ancora qualcuno che collega la dottoressa Bandini a quell’inchiesta, come se fosse un marchio squalificante; senza sapere nulla né dell’inchiesta, né dello sviluppo giudiziario della vicenda, né della stessa dottoressa Bandini che è a mio parere (ma è un parere che posso argomentare) è tra quelle persone che hanno pagato un prezzo caro per troppa onestà. Leggi tutto …

Speranza

Raffaella Monteforte doveva essere morta entro il 2011.
Perchè questo è il limite di vita che le avevano dato. Massimo cinque anni dalla diagnosi della malattia.
Così dicono le statistiche nel suo e in molti altri casi.
Ma questo dopo… all’inizio il tempo che le era stato dato da vivere era di sei mesi. Leggi tutto …